LA CRISI DEL 1929 |
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Terminata
la prima Guerra Mondiale, il logorante impegno bellico e le conseguenti
commesse pubbliche avevano favorito la nascita di grandi gruppi e il
crescere del controllo dello stato sull’economia. Gli
Stati Uniti, attraverso l’intervento di grandi banche d’affari private
fornirono ingenti aiuti alla Germania, che fu quindi in grado di pagare i
debiti di guerra a Francia e Gran Bretagna; a loro volta Francia e Gran
Bretagna facevano affluire capitali verso gli Stati Uniti per saldare i
debiti pregressi. GLI STATI UNITI Il
basso livello dei tassi d’interesse, la produzione in grande scala di
beni di consumo e la razionalizzazione tayloristica del lavoro, e il non
intervento governativo favorirono un’impressionante crescita produttiva
che fu, tra il 1919 e il 1929 in media del +70%. In
questa situazione si vennero però a creare seri squilibri: ü
concentrazione
della ricchezza nelle mani di pochi; ü
perdita
del potere d’acquisto dei salari e dei lavoratori; ü
settori
come quello edile e tessile che non riuscirono a tenere il passo con gli
indici di crescita; ü
crescita
esponenziale e incontrollata della borsa. Alla
fine, nell’ottobre del 1924, arrivò il momento catastrofico
dell’inversione di tendenza: il 24 (giovedì nero) e il 29 (martedì
nero) si assistette a una caduta drammatica delle quotazioni della borsa
di Wall Street; ciò causò lo scambio al ribasso delle azioni, provocato
dal panico generale.
Le
inevitabili conseguenze furono:
BLOCCO DEL CREDITO BANCARIO FALLIMENTI A CATENA DELLE IMPRESE DISOCCUPAZIONE DI MASSA RIDUZIONE DELLA CAPACITA' DI ACQUISTO DEI LAVORATORI
Le banche persero tutti i loro capitali
investiti in borsa e molte di esse fallirono. Ciò provocò una riduzione
dei crediti concessi; le imprese persero così la loro principale fonte di
finanziamento; molte di esse fallirono e milioni di operai persero la loro
fonte di reddito; si ridusse così il mercato di sbocco dei prodotti delle
industrie e ciò causò il fallimento di altre imprese.Si
entrò così in una spirale negativa senza apparente via di uscita,
favorita e accelerata anche dal non interventismo statale: si credeva
infatti che il mercato sarebbe stato in grado di ritornare alla normalità
da solo.
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