Made in Italy
 

 

 

 

 

 

 

 

 


(La tutela del made in italy nella finanziaria ’04)

 

 

 

Il marchio Made in Italy è una tutela per i prodotti italiani e per la loro valorizzazione, infatti la disciplina legislativa non assume carattere protezionistico ma è orientata ad esigenze “promozionali”, non penalizzando le imprese che non lo potranno ottenere.

La finanziaria del 2004 prevede anche la lotta contro la contraffazione, nella parte in cui tutela il Made in Italy.

In particolare la legge si sofferma sulle misure da adottare per prevenire l’immissione sul mercato dei prodotti che indicano false provenienze e a reprimerne la commercializzazione.

A questo scopo l’artt.28-29 viene istituita la Centrale Operativa Doganale presso l’Agenzia delle Dogane, dotata di uno scanner e finalizzata alla costruzione di una banca dati dell’immagini; lo scopo è di evitare frodi relativamente ai prodotti importati.

Il trattamento dell’immagini viene considerato attività a rilevante interesse pubblico ai fini della disciplina sulla privacy.

Si prevede poi che l’Agenzia delle Dogane possa stipulare con gli imprenditori, convezioni per raccogliere in una banca dati le caratteristiche che contraddistinguono i singoli prodotti.

Questa disposizione non ha oneri a carico dello Stato.

Nell’art. 30, lo Sportello Unico Doganale che viene disciplinato presso gli uffici della Agenzia Doganale, al fine di semplificare le operazioni di importazioni e di esportazioni.

Nell’art. 31 viene trattato il comando gratuito di sedi all’estero, che viene concesso dal Ministero degli affari esteri.

Il Comitato Nazionale anti-contraffazione (art.34) viene costituito presso il Ministero delle Attività produttive ad ha funzioni di monitoraggio delle violazioni dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale.

Nell’art. 32 , il fondo promozione straordinario del Made in Italy viene istituito presso il Ministero delle Attività produttive per azioni a sostegno di una campagna promozionale del Made in Italy.

Una delle misure che può essere realizzata è il marchio collettivo a tutela delle merci prodotte in Italia.

Questo ultimo marchio tutelerebbe:

Le merci prodotte in Italia;
Prodotti per i quali la materia prima proviene da territorio italiano e qui è avvenuta la (eventuale) ultima trasformazione;
Prodotti realizzati con materie prime o merci di altri paesi, ma che hanno ricevuto l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale in Italia.

Vengono anche istituiti gli uffici di consulenza per la tutela del marchio; costituito con decreto del Ministro delle attività produttive in collaborazione con il Ministro dell’economia presso dell’ICE e delle rappresentanze diplomatiche e consolari.

La finalità è di consulenza e di monitoraggio per tutelare il marchio del Made in Italy e per l’assistenza legale alle imprese nella registrazione dei marchi e brevetti per il contrasto alla contraffazione e concorrenza sleale.

Nell’art. 33 viene trattata l’esportazione permanente del design italiano.

Questa esposizione permanente avrebbe lo scopo di “valorizzare lo stile della produzione nazionale” e dovrebbe essere istituita dal Ministero dell’Attività produttive in collaborazione con la società EUR S.p.A. (l’ente atono esposizione universale di Roma).

Definizione di “merce che viola un diritto di proprietà intellettuale” ai fini della legge di conservazione art. 36.

Si introduce una nozione costruita per casi elencati in maniera tassativa, la quale a senso se essa viene ripetuta in altre parti della legge.

In realtà solo nell’art. 38 rinviene la nozione di merci che violano il diritto di proprietà intellettuale.

In tale articolo si prevedono forme anche amministrative di repressione delle violazioni.

Per quanto riguarda il primo comma si prevede che il Ministero delle Attività produttive segnali all’A.G.O. le violazioni o i sospetti: il secondo comma prevede la P.A. che accetta  una violazione possa sequestrare e distruggere il prodotto, fatti salvi i diritti d’opposizione al provvedimento.

Nell’Artt. 37-39 si parla della disponibilità del fondo in cui sono incrementati 10 milioni di euro per l’anno 2004, per agevolare i processi di internazionalizzazione e i programmi di penetrazione commerciale promossi dalle imprese artigiane e dai consorzi di esportazione. 

 

ALCUNI COMMENTI

 

Ministro dell’economia, Tremonti.

“Non vorrei sbagliare ma questo è il primo Governo che introduce un principio di normativa di tutela del Made in Italy”.

Tremonti ha ricordato che per la tutela del Made in Italy, l’esecutivo ha già tracciato la strada da seguire: “norme anti-contraffazione, intensificazione della tutela penale, istituzione del marchio, finanziamenti di fondi di promozione, finanziamento di attività per la protezione dei marchi italiani in sede legali”.

Una serie di interventi – ha detto ancora il Ministro – “che configura credo per la prima volta uno organico, magari non sufficiente, ma è il primo tentativo di organizzare davvero una tutela del Made in Italy”.

 

On. Gianluigi Scaltritti.

Si dice soddisfatto per le misure di tutela del marchio previsto dalla finanza, dicendo “è una grande soddisfazione vedere finalmente accolte le mie istanze a difesa del prodotto italiano e della qualità delle produzioni nazionali e constatare l’impegno del Governo per una seria lotta alla contraffazione dei marchi che tutt’oggi  ha determinato gravi danni alle nostre imprese produttrici”.